Come un pluriomicida che, con ancora la puzza di cadavere addosso, si ferma per strada a litigare con un passante per la precedenza e si fa arrestare. Così il comintern di Rifondazione Comunista è riuscito alla svelta, e con grande arguzia, a rielaborare il lutto: come fosse quello degli altri.
Si sono riuniti per capire chi fosse stato l’ultimo a ricevere la scopa e potergli dare la colpa e si sono ritrovati a sostenere mozioni contrapposte in tributo a modelli di partito così tanto diversi da meritare un titolo. Sì, perché in un partito del 3% esistono anche le correnti: “L’Ernesto”, “Essere comunista”, “I Bertinottiani” e via dividendo. E con 16 correnti sono riusciti a dare la colpa al simbolo, all’arcobaleno, ai salotti, alla erre moscia, a Trefoloni, ma nessuno che abbia pensato di avere un minimo di responsabilità per la mancanza assoluta di idee, per la incapacità di capire il mondo e di sperimentare nuove soluzioni, per la saccenza con la quale si sono date per scontate teorie ereditate da gente che, a differenza loro, quelle teorie le aveva inventate.
Ma se, comunista col sonno tranquillo, dopo aver annientato la sinistra credi di poterti concedere il lusso di disquisire tra mozioni e distinguo, evidentemente consideri la politica un esercizio di stile, e te ne freghi sontuosamente di ogni obiettivo reale. La sinistra deve servire a cambiare il mondo. Punto. Se il mondo ti sta bene così com’è, non puoi essere di sinistra. E’ facile. E dire il mondo non significa immaginarsi il Rwanda o il Darfur, ché di quelle povere disperazioni esotiche in realtà non frega un tubo a nessuno. Il mondo è l’ufficio, il supermercato, la scuola di tuo figlio, la domenica mattina, la pettinatura della Iolanda, la Panda e il motorino. E se vuoi cambiare il mondo devi cambiare questo, la tua vita, i tuoi valori, i tuoi obiettivi. E non devi cambiare nell’intimo, nella tua anima, come dicono quelli a cui non hanno mai fatto male i denti, no, devi cambiare il fuori, tutto il tuo fuori. Se vuoi cambiare il mondo, perché sei di sinistra, non hai una vita privata in cui rifugiarti, perchè il mondo da cambiare è anche in essa. E invece questi poderosi comunisti mi danno l’idea di avere sempre un altrove fatto di ristorantini e figli maschi in cui andarsi a riposare, un rifugio in collina pieno di borghesissime gioie incomunicabili e lontane almeno un brunovespa dalla disperazione di un mondo che fa vomitare. Che non ti fa dormire, proprio come il mal di denti. Ed io una cosa che sia chiama “L’Ernesto”, il comintern non me ne voglia, non riesco a immaginarmela con il mal di denti.
devo dire che hai suscitato emozione.Bel post e contenuto crudo e tagliente.
Il post più bello che abbia letto negli ultimi giorni. Complimenti.
Posso segnalarlo nel mio sito?
Saludos
Elexar
sempre impietoso, anche da extraparlamentare
@mario grazie
@elaxar davvero esagerato/a, segnala pure;)
@ale se da dentro un barlume di ragion di stato mi teneva attaccato alla buona creanza, da fuori piscio controvento anche a casa, vedessi che schifo
Questa smania di trovar qualcuno a cui metterla nel culo è tipica dello stivale: quello pessimo, aggiungo.
Vince chi pratica meglio l’esercizio di stile, mi sembra; o forse perde chi non sa praticarlo bene, questo ancora non mi è chiaro.
Mi pare, e concludo, che si stia pensando solo a praticarlo, questo esercizio, facendo di tutto per spostare l’asse verso questo centro moderato che trovo vuoto di qualsiasi contenuto, ideologia e orizzonte.
Di valori di sinistra, di rottura, nemmeno a parlarne: evidentemente ce lo meritiamo.
Grande azael, non sbagli un colpo!
Io credo che rifondazione debba ancora riflettere molto ma molto più a fondo sul risultato elettorale e l’inizio non mi sembra incoraggiante…
Ciao
condivido in pieno… bellissimo post
E’ crudissimo, ma proprio per questo rende perfettamente. Ragionando solo su grandi ideali, ci si sta, tutti, allontanando dal mondo reale e spicciolo.
ti prego mandalo a giordano, ti prego ti prego ti prego
@clock l’esercizio di stile è ormai esso stesso un esercizio di stile, è questa la cosa grave
@paolo non solo rifondazione eh
@ciocci non avevo dubbi
@fassbinder è che nel mondo reale, chi parla di grandi ideali, generalmente se la cava benissimo
@anacres giordano non è più nessuno, lo manderò con un aereo di carta sulla piazza di perugia, vediamo che succede :d
[…] Come un pluriomicida che, con ancora la puzza di cadavere addosso, si ferma per strada a litigare con un passante per la precedenza e si fa arrestare. Così il comintern di Rifondazione Comunista è riuscito alla svelta, e con grande arguzia, a rielaborare il lutto: come fosse quello degli altri. Si sono riuniti per capire chi fosse stato l’ultimo a ricevere la scopa e potergli dare la colpa e si sono ritrovati a sostenere mozioni contrapposte in tributo a modelli di partito così tanto diversi da meritare un titolo. Sì, perché in un partito del 3% esistono anche le correnti: “L’Ernesto”, “Essere comunista”, “I Bertinottiani” e via dividendo. E con 16 correnti sono riusciti a dare la colpa al simbolo, all’arcobaleno, ai salotti, alla erre moscia, a Trefoloni, ma nessuno che abbia pensato di avere un minimo di responsabilità per la mancanza assoluta di idee, per la incapacità di capire il mondo e di sperimentare nuove soluzioni, per la saccenza con la quale si sono date per scontate teorie ereditate da gente che, a differenza loro, quelle teorie le aveva inventate. Continua a leggere su http://www.terzadicopertina.com […]
Se posso dir la mia, cercare di sintetizzare la ribellione tout court dei centri sociali, le necessità della classe lavoratrice ed una parvenza di moderazione politica è stato un cocktail micidiale.
Li ha portati a non riuscire più a prendere una decisione o scegliere una linea di pensiero dal momento che ogni soluzione faceva a cazzotti inevitabilmente con una o più altre necessità.
Nel dubbio di quale strategia politica intraprendere e di quale sentimento voler rappresentare, sono rimasti nel mezzo senza prendere nessuna decisione convincente.
Mi auguro che trovino una vera identità e che, soprattutto, siano disponibili nel futuro a discutere e cercare, con il necessario pragmatismo, punti di incontro con le altre forze politiche. Che una cosa è lanciare slogan, altra è migliorare, anche di pochino pochino, il paese.
Ah… davvero chi vuol cambiare il mondo deve cambiarlo “fuori” di sé, mica dentro? Interessante visione di chi, mal di denti o no, della vita ha capito una minchia di niente. Credi di poterlo cambiare tu il mondo, con le tue frasi a effetto? O col rinnovare la tessera “punti bianchino” al bar dei poeti? È consequenziale che dei borghesucci compongano i comunisti, in fondo è da quelli che il comunismo ha mosso i primi passi che, per logica, mai sono diventate falcate. A me son sempre stati sulle palle, dal sessantasei che ero anarchico ad oggi che sono un maestro dello spirito (inteso sul ridere). Ben gli sta che ora fanno quello per cui sono votati… pardòn… poco votati. Sul resto del tuo sparlare spero ti renderai conto che alla verità le parole a effetto non piacciono, come non piacciono le intelligenze stupide e fanfarone che, alla fin fine, pensano solo a loro stesse. Senza simpatia ti saluto.