Quando le temperature estive raggiungono livelli insopportabili, una buona climatizzazione della propria abitazione diventa irrinunciabile.

La sfida, considerando i continui rincari delle bollette, è quella di trovare il giusto equilibrio tra comfort e consumo energetico.

Certamente, esistono diverse soluzioni per mantenere ogni abitazione fresca senza dover per forza sostenere costi eccessivi dovuti agli inevitabili consumi energetici.

Vediamo allora quali potrebbero essere alcuni espedienti efficaci per climatizzare casa senza consumare troppa energia.

Mantieni le finestre chiuse durante le ore più calde

Durante le ore più calde, quando il sole è alto e la temperatura sale, è fondamentale mantenere le finestre chiuse per evitare l’ingresso diretto dei raggi del sole.

Questi infatti, potrebbero riscaldare le grandi superfici di casa (pavimenti, pareti, pilastri) che andrebbero poi a rilasciare questo calore gradualmente nel corso delle ore successive, mantenendo alta la temperatura tra le mura domestiche.

Meglio evitare dunque di far entrare i raggi del sole in casa nelle ore più calde. Per raggiungere questo scopo puoi utilizzare tapparelle, tende o persiane e ridurre così sensibilmente la temperatura all’interno dell’appartamento.

Questo semplice accorgimento può infatti diminuire la temperatura di tutte le stanze di tua casa di uno o due gradi.

Sfrutta la ventilazione naturale

Sfrutta la freschezza delle prime ore del mattino e delle ore serali aprendo le finestre e lasciando circolare l’aria fresca.

La ventilazione naturale può essere particolarmente efficace soprattutto in quelle zone in cui le temperature esterne scendono notevolmente durante la notte.

Potresti adoperare anche dei ventilatori per aiutare l’aria a circolare in modo più efficiente all’interno delle stanze più piccole o meno arieggiate naturalmente.

Utilizza tende e schermature solari

Le tende e le schermature solari possono svolgere un ruolo importante nel contribuire a mantenere la tua casa fresca.

Opta per tende di colore chiaro o rivestite con materiali riflettenti che respingano il calore, anziché assorbirlo e rilasciarlo all’interno. Questi elementi aiutano a ridurre l’irraggiamento solare diretto all’interno delle stanze, mantenendo così ogni ambiente più fresco e dunque confortevole.

Isola termicamente la tua casa

Una casa ben isolata termicamente può ridurre in modo significativo il bisogno di raffreddamento artificiale.

Assicurati che le pareti, i pavimenti e i soffitti siano adeguatamente isolati per evitare che l’aria fresca si disperda e che l’aria calda entri dentro.

Un buon isolamento termico può aiutare a mantenere una temperatura costante all’interno di casa, riducendo così la necessità di ricorrere all’aria condizionata.

Utilizza ventilatori da soffitto

I ventilatori da soffitto sono un’ottima alternativa all’aria condizionata in termini di consumo energetico. Questi dispositivi muovono l’aria e creano una piacevole brezza che aiuta a rinfrescare l’ambiente in cui si trovano.

Utilizza i ventilatori da soffitto soprattutto nelle camere da letto, così da avere una fresca e piacevole ventilazione sul corpo in maniera costante, senza dover ricorrere all’aria condizionata.

Considera la climatizzazione canalizzata

Tra le diverse soluzioni disponibili, la climatizzazione canalizzata può essere una soluzione efficace per raffreddare o deumidificare l’intera casa con un consumo energetico ridotto.

Questo sistema utilizza una sola unità esterna (dunque un solo motore) per raffreddare diversi ambienti attraverso condotti di distribuzione dell’aria nascosti nel controsoffitto.

In questo modo, è possibile ottenere una temperatura fresca e uniforme in tutta la casa senza dover installare unità separate in ogni stanza, che consumerebbero di più.

Conclusioni

Climatizzare casa senza consumare troppa energia è possibile, adottando una delle soluzioni qui proposte.

Se invece si ha bisogno di un qualcosa che dia maggiore sensazione di freschezza, che raffreddi l’intero appartamento senza consumare troppa energia, l’aria condizionata canalizzata potrebbe essere la scelta giusta.

Con un pò di attenzione e valutando bene in base alle caratteristiche della zona, oltre che quelle dell’appartamento, sarà possibile mantenere la tua casa fresca senza consumare troppa energia.

Secondo l’indagine commissionata da Facile.it agli istituti di ricerca mUp Research e Norstat sono oltre 13 milioni gli utenti italiani che nemmeno sono a conoscenza del fatto che il servizio di tutela per la fornitura di luce e gas sia destinato a chiudere.
Addirittura, quasi 6 milioni di consumatori non sanno dire se il contratto che hanno attualmente sia nel mercato tutelato o in quello libero.

Dal 10 gennaio del 2024 milioni di italiani sono obbligati a passare dal mercato tutelato per la fornitura di gas al mercato libero, mentre slitta al primo luglio 2024, rispetto alla scadenza prevista per il primo aprile, la fine del mercato tutelato per l’energia elettrica.
Ma gli italiani non sembrano pronti a questo passaggio. 

Quasi 2,5 milioni ancora nel mercato tutelato

Analizzando più da vicino le risposte di chi ha dichiarato di avere un contratto di fornitura luce o gas nel mercato tutelato, ma non sapeva della fine del regime di tutela, emerge che quasi 2,5 milioni di italiani non hanno fatto ancora nulla per passare al mercato libero.

La scarsa conoscenza dell’argomento porta con sé, inevitabilmente, una serie di paure, alcune comprensibili, altre infondate.
Ad esempio, circa 1 milione di persone hanno dichiarato di temere di restare senza fornitura, mentre il 12% ha ammesso di aver paura per l’aumento delle tariffe.

Il Servizio a tutele graduali

Ma cosa accadrà per chi non passerà in autonomia al mercato libero prima della scadenza del servizio di tutela? Niente paura, non si corre il rischio di rimanere senza fornitura: l’Arera ha stabilito regole precise per i cosiddetti clienti non vulnerabili, ma che variano tra energia elettrica e gas.

Nel caso di fornitura elettrica, il cliente verrà assegnato tramite un’asta a un nuovo fornitore entrando così nel Servizio a tutele graduali, che avrà una durata di 3 anni ed è predisposto da Arera per accompagnare il passaggio al mercato libero dell’energia elettrica.
Per quanto riguarda il gas, invece, il cliente che non passerà al mercato libero di sua iniziativa rimarrà con l’fornitore, ma cambierà la tariffa. Gli verrà assegnata una tariffa simile a quelle Placet, valida per un anno, in attesa che faccia in autonomia una scelta sul mercato libero.

Solo la spesa per materia energia è modificabile dai fornitori

Sul mercato libero operano centinaia di società differenti, i cui prezzi possono variare sensibilmente. È bene però ricordare che nel mercato libero i fornitori hanno la possibilità di modificare solo la componente ‘spesa per la materia energia’, voce che diventa quindi fondamentale per comparare diverse offerte.

Le altre voci, come ad esempio, oneri e imposte, sono uguali per tutti e sono stabilite dall’Autorità.
L’utilizzo dei comparatori o l’intervento di un consulente esperto può essere quindi una soluzione per confrontare nel modo corretto le offerte, e scegliere consapevolmente quella più adatta alle proprie esigenze.

Il 2023 ha rappresentato un deciso spartiacque in merito all’impatto che ha avuto la pandemia di Covid-19. Da quest’anno, infatti, c’è stata una graduale diminuzione della sua rilevanza nelle politiche governative e nelle percezioni delle persone.
La dichiarazione da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità il 5 maggio, che ha annunciato la fine dell’emergenza sanitaria legata al virus, ha contribuito a questo cambiamento.

Escalation per le tensioni geopolitiche

Se da un lato si è assistito a un assestamento delle crisi sanitarie, dall’altro si è verificata un’escalation delle tensioni geopolitiche, in particolare con l’invasione russa dell’Ucraina e lo scoppio del conflitto israelo-palestinese.
Nel frattempo, i fenomeni meteorologici sono diventati più imprevedibili, con un aumento delle temperature estive in molte parti del mondo, indicando possibili peggioramenti legati al riscaldamento globale. Le catastrofi naturali hanno causato disagi diffusi in diverse regioni, come Turchia, Siria, Marocco e Afghanistan, sottolineando la costante minaccia delle crisi ambientali.

OpenAI domina le novità tecnologiche

Il panorama tecnologico nel 2023 ha visto significativi progressi, con OpenAI che ha giocato un ruolo chiave nella trasformazione dell’Intelligenza Artificiale, influenzando il modo in cui interagiamo con la tecnologia.

Per comprendere come tutti questi avvenimenti globali abbiano influenzato la percezione individuale, Ipsos ha condotto un sondaggio internazionale coinvolgendo oltre 25.000 persone in 34 paesi, inclusa l’Italia. I risultati mostrano che, nonostante una leggera riduzione rispetto al 2022, più della metà delle persone (53%) descrive il 2023 come un anno negativo per sé e la propria famiglia, e il 70% lo considera negativo per il proprio paese.

Rosee le aspettative per il 2024

Tuttavia, le aspettative per il 2024 rivelano un aumento dell’ottimismo globale, con il 70% delle persone nel mondo che prevede che sarà un anno migliore del 2023. Questo dato è in crescita rispetto al 2022, indicando un possibile ritorno ai livelli di ottimismo osservati negli ultimi dieci anni.

Le preoccupazioni economiche per il 2024 persistono: ben il 70% degli intervistati prevede un aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse. Tuttavia, si osservano segnali positivi in alcuni paesi europei, incluso un miglioramento delle percezioni sull’inflazione in Italia.

La sicurezza è un tema centrale

Le incertezze sulla sicurezza globale nel 2024 emergono, con meno della metà delle persone che si aspetta una conclusione della guerra in Ucraina. Le preoccupazioni sull’Intelligenza Artificiale e sugli impatti di un possibile asteroide rimangono costanti, mentre aumenta l’ansia per il cambiamento climatico.

Infine, nella società del 2024, i cittadini prevedono un aumento dell’immigrazione (ma anche il ritorno in uffici fisici), mentre le prospettive sulla parità di retribuzione tra uomini e donne sono ancora oggetto di dibattito, con numeri più alti a livello globale rispetto all’Italia.

L’acqua è un elemento essenziale per la vita umana. Essa è necessaria per la sopravvivenza, per la salute e per il benessere.

Al tempo stesso, quando l’acqua che beviamo è contaminata da sostanze nocive (anche in piccole quantità), possono esserci delle serie conseguenze sulla salute.

Qui vogliamo allora informare gli utenti sui potenziali effetti che l’acqua contaminata ha sulla salute. L’obiettivo è quello di fornire informazioni utili e aggiornate, che possano aiutare le persone a proteggersi e a mantenersi sane.

Tipi di contaminazione dell’acqua

L’acqua può essere contaminata da diverse sostanze nocive, che possono essere classificate in due grandi categorie:

  • Contaminazioni microbiologiche: sono causate da microrganismi patogeni come batteri, virus e parassiti.
  • Contaminazioni chimiche: sono causate da sostanze chimiche come metalli pesanti, pesticidi, solventi e idrocarburi.

Effetti dell’acqua contaminata sulla salute

Gli effetti dell’acqua contaminata sulla salute possono essere diversi, a seconda della tipologia di contaminazione e della quantità di sostanze nocive presenti nell’acqua.

In linea generale, possiamo dire che l’acqua contaminata può causare:

  • Malattie gastrointestinali: diarrea, vomito, nausea, crampi addominali.
  • Malattie respiratorie: tosse, bronchite, polmonite.
  • Malattie della pelle: eruzioni cutanee, prurito, irritazioni.
  • Malattie del sistema nervoso: mal di testa, vertigini, convulsioni.
  • Malattie del sistema immunitario: infezioni ricorrenti, malattie autoimmuni.

In alcuni casi, l’acqua contaminata può anche causare malattie più gravi, come il colera, la dissenteria, la febbre tifoide e l’epatite A.

Glossario delle malattie tipicamente associate all’acqua contaminata

Le malattie associate all’acqua contaminata sono numerose e possono essere causate da diversi tipi di contaminazione.

Ecco qualche dettaglio in più sulle patologie più comunemente dovute all’assunzione di acqua contaminata:

  • Diarrea: è la malattia più comune associata all’acqua contaminata. Può essere causata da batteri, virus o parassiti.
  • Colera: è una malattia infettiva causata da un batterio. I sintomi tipici sono diarrea, vomito, crampi addominali e febbre.
  • Dissenteria: è una malattia infettiva causata da un batterio. I sintomi solitamente sono diarrea sanguinolenta, vomito e crampi addominali.
  • Febbre tifoide: è una malattia infettiva causata da un batterio. I sintomi sono tipicamente febbre alta, mal di testa, dolori muscolari e addominali, tosse e eruzioni cutanee.
  • Epatite A: è un’infezione del fegato causata da un virus. I sintomi sono febbre, nausea, vomito, dolore addominale, ittero e stanchezza.

Come difendersi dall’acqua contaminata

Esistono diversi modi per difendersi dall’acqua contaminata ed evitare di esporsi a rischi.

  • Bollire l’acqua: è il modo più efficace per eliminare i microrganismi patogeni. Ad ogni modo si tratta di una soluzione eccezionale, dato che chiaramente non è possibile far bollire sempre l’acqua cui abbiamo accesso dal rubinetto di casa, ad esempio.
  • Trattare l’acqua con cloro: il cloro è un disinfettante efficace contro i microrganismi patogeni.
  • Utilizzare filtri per l’acqua: i filtri possono rimuovere le sostanze chimiche e i microrganismi patogeni dall’acqua. Esistono appositi depuratori e purificatori acqua che svolgono proprio questo tipo di lavoro. Ne esistono di vari tipi, in grado di trattenere le sostanze inquinanti più comuni.
  • Acquistare acqua in bottiglia: l’acqua in bottiglia è generalmente sicura da bere, ma bisogna considerare che il suo costo al litro è decisamente più alto rispetto quello dell’acqua del rubinetto di casa. Ci sono inoltre degli aspetti legati alla produzione di plastica, ed introdurremmo in questo caso il tema del’inquinamento e del rispetto dell’ambiente.

In sintesi

L’acqua contaminata può avere gravi effetti anche gravi sulla salute. È importante essere consapevoli dei potenziali rischi legati all’assunzione di acqua inquinata e adottare misure adeguate per proteggersi.

Per saperne di più sulla qualità dell’acqua cui si ha accesso dal rubinetto di casa, è consigliabile il farla analizzare ad un laboratorio specializzato, che potrà individuare tutte le sostanze nocive presenti e le relative quantità.

Salesforce, il sistema di gestione della relazione con il cliente basato sull’intelligenza artificiale (AI CRM) a livello mondiale, ha diffuso i dati relativi alla Cyber Week 2023, analizzando gli acquisti di oltre 1,5 miliardi di consumatori sulla piattaforma Salesforce Customer 360. Le vendite globali hanno registrato un incremento del 6% rispetto all’anno precedente, raggiungendo la cifra notevole di 298 miliardi di dollari.

Il Cyber Monday totalizza il top di vendite

Focalizzandosi sullo scenario italiano, il giorno più performante della Cyber Week è stato il Cyber Monday, il 27 novembre, con una crescita delle vendite online del 10% rispetto all’anno precedente.
Per quanto riguarda gli ordini effettuati, il picco si è verificato mercoledì 22 novembre, con un aumento del 17% rispetto al 2022. Nel corso dell’intera settimana, il traffico online in Italia è cresciuto del 4%, e gli italiani si confermano come utenti mobile first, con l’80% del traffico proveniente da dispositivi mobili durante il Cyber Monday, rispetto al 75% a livello globale.

L’andamento degli ordini

Analizzando la Cyber Week 2023 a livello mondiale, la crescita è stata trainata principalmente dal volume degli ordini, registrando un aumento della domanda dei consumatori per la prima volta in oltre cinque trimestri. Nonostante le promozioni iniziali, i consumatori più pazienti hanno ottenuto offerte interessanti per la Cyber Week, portando a una decisa performance nel periodo.

Le vendite digitali durante la Cyber Week hanno raggiunto i 298 miliardi di dollari a livello globale, con un incremento del 6% rispetto all’anno precedente, mentre il traffico ha segnato un +5%. Gli sconti interessanti hanno contribuito a una crescita notevole delle vendite durante il Black Friday e il Cyber Monday, con un aumento dell’8% e del 5%, rispettivamente, a livello globale.

Il ruolo dell’Intelligenza Artificiale…

L’intelligenza artificiale ha giocato un ruolo chiave, influenzando vendite online per un valore di 51 miliardi di dollari a livello globale. I consumatori hanno preferito gli acquisti da dispositivi mobili, rappresentando il 79% del traffico e-commerce durante la Cyber Week, in aumento rispetto al 76% del 2022. Le campagne di marketing hanno sfruttato canali alternativi, con un aumento del 37% nei messaggi inviati tramite notifiche push, SMS e servizi di streaming.

Gli sconti, aumentati per soddisfare la domanda latente, sono stati in media del 27% a livello globale, con settori come il makeup (38%) e l’abbigliamento generico (33%) che hanno offerto le migliori promozioni. Una maggiore trasparenza sugli sconti ha ridotto il tasso di resi al 5%, dopo il picco senza precedenti della scorsa Cyber Week.
I rivenditori monomarca hanno registrato una crescita online doppia rispetto a quelli multimarca, con un aumento del 8% rispetto al 5%. Gli acquisti con opzioni di pagamento alternative, come Buy Now Pay Later (BNPL), sono aumentati dell’8% su base annua.

… e quello dell’automazione

L’automazione è stata un elemento chiave durante la Cyber Week, con i messaggi dei chatbot che sono cresciuti del 79% a livello globale. Salesforce, garantendo il 100% di uptime, ha contribuito a offrire esperienze digitali personalizzate e veloci attraverso Commerce Cloud, Marketing Cloud e Service Cloud.

In sintesi, l’analisi ha sottolineato il ruolo fondamentale dell’intelligenza artificiale, della mobilità e degli sconti mirati nella Cyber Week 2023, evidenziando una forte reazione dei consumatori e una crescente adozione di strategie digitali da parte dei rivenditori.

La nuova ricerca globale, intitolata “Il gioco dei super saldi: chi è il vincitore? Uno studio su come compriamo e paghiamo,” commissionata da Arlington Research per Kaspersky, esplora le opinioni dei consumatori e il loro comportamento d’acquisto durante eventi come il Black Friday e il Cyber Monday.

Secondo l’indagine condotta da Kaspersky, in Europa l’88% degli acquisti avviene spontaneamente durante il Black Friday e il Cyber Monday. In modo inaspettato, i social media giocano un ruolo significativo nei risultati delle vendite, con il 45% dei follower che cerca offerte speciali consigliate dai propri influencer e blogger preferiti.

Le donne più attente degli uomini

La ricerca rivela che a livello globale sono le donne (22%) a essere più attente ai super saldi rispetto agli uomini (17%), e la maggioranza degli intervistati (69%) è disposta ad aspettare questi grandi eventi per ottenere le migliori offerte. Il Black Friday e il Cyber Monday sono diventati appuntamenti di vendita estremamente popolari a livello mondiale, con le vendite online del Black Friday cresciute del 3,5%, raggiungendo i 65,3 miliardi di dollari globalmente nel 2022.

Offerte irresistibili

I risultati evidenziano che la maggior parte dei consumatori non può resistere alle offerte promozionali durante questi eventi e la maggioranza acquista qualsiasi cosa, indipendentemente dalle intenzioni iniziali. In Europa, l’88% degli intervistati acquista spontaneamente in questi giorni, di cui il 50% lo fa spesso o sempre. Blogger, amici e parenti influenzano notevolmente gli acquisti impulsivi, con il 45% dei partecipanti disposto a comprare un prodotto consigliato dai blogger e il 40% a seguire suggerimenti da amici o familiari.

Le donne risultano essere le più propense a fare shopping durante i super saldi, con il 22% che dichiara di fare sempre acquisti impulsivi durante il Black Friday e il Cyber Monday, rispetto al 17% degli uomini. Gli intervistati tra i 25 e i 34 anni si distinguono per l’acquisto spontaneo, con il 23% che afferma di fare sempre acquisti in modo impulsivo durante questi eventi, una percentuale significativamente maggiore rispetto a qualsiasi altro gruppo di età.

Black Friday e Cyber Monday i momenti clou per lo shopping

Per quanto riguarda l’importanza dei grandi eventi promozionali, il 60% degli europei è disposto ad aspettare il Black Friday o il Cyber Monday per ottenere le migliori offerte. Il 64% dei consumatori pianifica in anticipo i propri acquisti prima di questi eventi per sfruttare al meglio sconti e offerte speciali.

Marina Titova, Vice-President, Consumer Product Marketing di Kaspersky, ha commentato che per molti il Black Friday e il Cyber Monday rappresentano un modo eccellente per risparmiare su una serie di acquisti, ma ha sottolineato l’importanza della sicurezza durante lo shopping online. Le soluzioni di Kaspersky, come Kaspersky Premium, sono presentate come assistenti affidabili per la sicurezza dei pagamenti online, proteggendo dati personali e finanziari e avvertendo gli utenti di possibili siti di phishing.

Il 2023 ha visto un notevole incremento nei pagamenti digitali per le utility italiane, con un valore di transazioni che si avvicina ai 20 miliardi di euro nei primi dieci mesi dell’anno. Questi dati sono stati resi noti da PagoPA, la società che gestisce la piattaforma omonima di pagamenti digitali, e sono stati elaborati da Adnkronos.
Nel complesso, la piattaforma ha registrato 319,6 milioni di transazioni da gennaio ad ottobre, con le utility che rappresentano una significativa quota del 37,1%.

I dati di PagoPA

Attualmente, circa 700 società nel settore delle utility, tra reseller e distributori, hanno aderito alla piattaforma PagoPA, offrendo ai propri clienti un maggiore numero di canali per gestire i pagamenti delle utenze. Queste aziende operano nel settore dell’energia, del gas, delle telecomunicazioni, dell’acqua, del trasporto pubblico e altri servizi su tutto il territorio nazionale.
L’adesione a PagoPA rientra in una strategia più ampia di digitalizzazione dei servizi, finalizzata all’ottimizzazione dei processi e al miglioramento dell’offerta per gli utenti finali.
Nel 2022, le utility hanno totalizzato oltre 120 milioni di transazioni su PagoPA, con un controvalore di 20 miliardi di euro. Nel periodo da gennaio a ottobre 2023, il numero complessivo delle transazioni è stato di 118,6 milioni, con un valore transato di 19,6 miliardi di euro.
La crescita è evidente, con un aumento del 11,9% nelle transazioni di ottobre 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022.

Luce e gas rappresentano il 61,4% del totale

Le utilità luce e gas rappresentano il 61,4% del totale delle transazioni, seguite dalla telefonia con il 15,1% e dai servizi idrici con l’8,7%. Ogni mese, in media, circa 570 utility incassano pagamenti tramite PagoPA, in aumento rispetto alla media di 488 utility attive nel 2022.
Alcuni case study condotti tra le società del settore utility che utilizzano PagoPA hanno evidenziato i vantaggi percepiti. Le aziende hanno riscontrato una migliore gestione dei flussi di pagamento, la riorganizzazione dei processi interni in funzione dei canali digitali e un miglioramento complessivo dell’esperienza utente per i consumatori finali.

I vantaggi per i clienti

PagoPA offre alle utility la possibilità di fornire ai propri clienti un’ampia gamma di opzioni di pagamento attraverso circa 400 Prestatori di servizi di pagamento (Psp) presenti sulla piattaforma, senza la necessità di firmare accordi separati con ognuno di essi.
Ciò è conforme ai regolamenti dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera), che richiedono ai gestori di garantire agli utenti finali la massima flessibilità nelle modalità di pagamento.
Gestione dei pagamenti più efficiente Gli importi corrisposti tramite PagoPA vengono riversati già il giorno successivo alla transazione, offrendo un flusso di rendicontazione entro i due giorni successivi al pagamento. Ciò consente alle utility e agli enti creditori una gestione più efficiente dei flussi di pagamento. L’esperienza utente semplificata e intuitiva su tutto il territorio nazionale contribuisce ulteriormente all’adozione diffusa della piattaforma.

Dopo il picco della pandemia, e la graduale riduzione negli ultimi due anni, nel 2023 i lavoratori da remoto in Italia si assestano a 3,585 milioni. In crescita rispetto ai 3,570 milioni del 2022, e ben il 541% in più rispetto al pre-Covid.
Insomma, nel nostro Paese lo smart working si consolida e torna a crescere, Nel 2024 si stimano 3,65 milioni di smart worker.

Nel corso del 2023 i lavoratori da remoto sono aumentati particolarmente nelle grandi imprese, dove rappresentano oltre un lavoratore su due (1,88 milioni), e lievemente anche nelle Pmi (570mila), dove rappresentano il 10% della platea potenziale.
Sono invece diminuiti nelle micro imprese (620mila, 9% del totale) e nelle PA (515.000, 16%).
Emerge dall’ultimo Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano.

Più presente nelle grandi imprese, meno nelle Pmi

Oggi il 96% delle grandi imprese applica iniziative di smart working, in larga parte con modelli strutturati, e il 20% è impegnato a estenderne l’applicazione anche a profili tecnici e operativi precedentemente esclusi.

Lo smart working è presente anche nel 56% delle Pmi, dove viene spesso applicato con modelli informali gestiti a livello di specifici team.
Viene poi adottato anche dal 61% degli enti pubblici, con iniziative strutturate presenti soprattutto nelle realtà di maggiori dimensioni.

Tutte le grandi imprese prevedono di mantenerlo anche in futuro, solo il 6% è incerto.
Al contrario, il 19% delle Pmi non sa come, o se, lo smart working verrà previsto in futuro.

Gli smart worker abbandonano le città

Grazie alla diminuzione degli spostamenti e il minor uso degli uffici lo smart working ha effetti importanti sull’ambiente, ma non solo.
Lo smart working ha effetti anche sul mercato immobiliare.
Il 14% di chi lavora da remoto ha cambiato casa o ha deciso di farlo, spesso scegliendo zone periferiche o piccole città alla ricerca di un diverso stile di vita, con un effetto di rilancio per diverse aree del paese.

Un cambiamento che ha generato iniziative di marketing territoriale e nuovi servizi, come nuove infrastrutture di connettività o spazi coworking. D’altronde, il 44% di chi lavora da remoto l’ha già fatto, almeno occasionalmente, da luoghi diversi da casa propria, come spazi di coworking, altre sedi dell’azienda o altri luoghi della città.

Ma non sempre il work è davvero smart

Non sempre però il lavoro da remoto porta a modelli realmente ‘smart’. Sono solo i ‘veri’ smart worker, ossia quelli che oltre a lavorare da remoto hanno flessibilità di orari e operano per obiettivi, a presentare livelli di benessere ed engagement più alti dei lavoratori tradizionali in presenza.

Tuttavia, sono anche più frequentemente vittime di forme di tecnostress e overworking.
Un ruolo fondamentale è quello dei manager. I lavoratori con un capo realmente ‘smart’, che assegna obiettivi chiari, fornisce feedback frequenti e costruttivi, favorisce la crescita professionale e trasmette gli indirizzi strategici, presentano livelli di benessere e prestazioni migliori rispetto a quelli i cui capi non hanno queste caratteristiche.

I titolari di partita IVA che avviano una nuova attività possono beneficiare dell’applicazione della flat tax al 5%. Questa agevolazione fiscale è pensata per sostenere chi intraprende un’attività imprenditoriale e prevede che, per i primi cinque anni di attività, la tassazione sia ridotta al 5%. Tuttavia, ci sono specifici requisiti da rispettare per poter accedere a questo regime agevolato.

Una sorta di benefit per le start up

La flat tax al 5% si applica alle nuove attività e rappresenta una sorta di regime fiscale per le startup. Durante i primi cinque anni di attività, la tassazione prevista per chi adotta il regime forfettario si abbassa dal 15% al 5%. Questo significa che i nuovi imprenditori possono approfittare di una tassazione meno onerosa durante la fase iniziale della loro impresa.
Tuttavia, l’applicazione di questa agevolazione fiscale è condizionata al rispetto di requisiti specifici. Affinché un’attività sia considerata “nuova” e qualificata per la flat tax al 5%, devono essere soddisfatte alcune condizioni:

1 – Il contribuente non deve aver svolto un’attività artistica, professionale o d’impresa nei tre anni che precedono l’inizio dell’attività, sia in forma individuale sia associata o familiare.

2 – La nuova attività non deve rappresentare una continuazione di un’attività precedentemente svolta come lavoro dipendente o autonomo, a meno che questa precedente attività non sia stata una pratica obbligatoria per l’accesso a professioni specifiche.

3 – Nel caso in cui si stia continuando un’attività precedentemente svolta da un altro soggetto, i ricavi o compensi ottenuti nell’anno fiscale precedente non devono superare il limite stabilito per l’accesso al regime forfettario, che attualmente è fissato a 85.000 euro.

Queste condizioni specifiche si aggiungono ai requisiti generali già previsti per l’accesso e la permanenza nel regime forfettario. Ad esempio, il limite di ricavi o compensi di 85.000 euro per l’anno precedente è uno dei requisiti da rispettare.

Le spese extra

Va inoltre considerato che l’applicazione della tassazione agevolata del 5% è subordinata non solo al rispetto del limite di ricavi nell’anno precedente. Infatti, per poter accedere a questa agevolazione fiscale è necessario  che le spese per lavoro accessorio e per l’assegnazione di compensi ai collaboratori non superino i 20.000 euro all’anno.

Quando non si può 

Ci sono anche alcune cause che possono escludere un’attività dal regime forfettario, come l’applicazione di regimi speciali IVA o di determinazione del reddito, la non residenza (ad eccezione di chi risiede in Paesi dell’Unione Europea o dell’Accordo sullo Spazio Economico Europeo con adeguato scambio di informazioni), e l’esercizio predominante di operazioni di vendita di immobili, terreni edificabili o mezzi di trasporto nuovi.

Inoltre, il regime forfettario, sia per le attività ordinarie sia per le startup, non è accessibile ai titolari di partita IVA che partecipano contemporaneamente a società di persone, associazioni o imprese, o che controllano direttamente o indirettamente società a responsabilità limitata o associazioni con partecipazioni in attività riconducibili a quella svolta individualmente.
Infine, non possono usufruire della flat tax coloro che svolgono prevalentemente attività verso il loro ex datore di lavoro dei due anni precedenti e verso soggetti direttamente o indirettamente riconducibili, nonché i titolari di redditi da lavoro dipendente o assimilati superiori a 30.000 euro nell’anno precedente, fatta eccezione per i casi di cessazione del rapporto di lavoro.

Aumenta la conoscenza da parte degli italiani del concetto di Metaverso, con il 35% della popolazione che si dichiara consapevole del suo significato. Più consapevoli le donne (43%) rispetto agli uomini (57%).
La prima cosa che viene in mente agli italiani pensando al Metaverso è ‘Un universo virtuale, aumentato e parallelo’ (60%), seguita dalla ‘Fusione tra un videogioco e il mondo reale’ (26%) o dal semplice ‘Videogioco’ (14%).

È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio ANGI Ricerche, realizzato in collaborazione con l’istituto demoscopico Lab21.01 in occasione della seconda edizione del Festival del Metaverso. Un evento organizzato a settembre da ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori, presso la Nuvola Lavazza.

Per immergersi si usano visori VR, pc, smartphone e tablet

Ancora pochi però sono gli italiani che hanno già fatto un’esperienza immersiva, il 9%, mentre la grande maggioranza degli intervistati dichiara di volerla fare (72%). Ma c’è anche un 11% del campione che afferma la sua contrarietà a provare l’esperienza del Metaverso.

Tra i dispositivi più utilizzati restano saldi in prima posizione i visori VR (43%), seguiti dai personal computer (32%) e dagli smartphone e tablet (23%).

Ambiti e settori “reali” di applicazione secondo gli under 35 

Ancora molto titubanti però gli italiani sugli effetti che potrebbero essere prodotti dal Metaverso. Cinque italiani su 10 non hanno ancora un giudizio assestato sulla possibile incidenza del Metaverso rispetto alle abitudini personali e sociali.

Sulle applicazioni pratiche del Metaverso i giovani under 35 sembrano comunque avere le idee chiare, citando ambiti di impiego quali istruzione e formazione (31%), mobilità, turismo e smart city (24%), rapporti sociali e interpersonali (18%), Pubblica amministrazione e rapporti con il cittadino (16%), ed e-commerce (11%).

Un luogo affascinante, rivoluzionario ma ancora poco sicuro

Ma in che modo il Metaverso rivoluzionerà la nostra società?
I giovani italiani pongono al primo posto la possibilità di abbattere le distanze sociali (29%), seguita dall’incremento di spazi e strumenti tecnologici (21%), dall’opportunità di creare un ambiente gender and age equality (19%), da nuove opportunità di lavoro (17%) e da nuove possibili identità (14%).
Risulta poi sempre molto attraente la possibilità del Metaverso di favorire l’incontro con personaggi famosi, o di visitare luoghi lontani (90%).

Ma al tempo stesso solo 3 italiani su 10 considerano il Metaverso un luogo sicuro.
In particolare, il 65% dei maschi rispetto al 35% delle femmine, il 53% degli under 35, il 29% nella fascia 36-55 anni, e il 18% degli over 65.