Consumi, ad agosto scendono a -8,7%

Il terzo trimestre dell’anno si chiude con molte incognite. Miglioramenti produttivi e tentativi di recupero continuano a essere disomogenei, sia a livello settoriale sia territoriale. Le famiglie mantengono atteggiamenti ambivalenti nei confronti del consumo, tra voglia di ritorno alla vita “normale” e paura per il futuro sanitario ed economico. Secondo l’Indicatore Consumi Confcommercio, nel confronto annuo agosto si conferma ancora in territorio negativo, seppure in miglioramento rispetto a luglio. Il ritorno di alcune funzioni di consumo in territorio positivo non deve però illudere sulla possibilità di un recupero dei volumi. Tanto che nel mese la situazione è drammatica, soprattutto per i servizi ricreativi (-61,6%), gli alberghi (-35%) e i pubblici esercizi (-26%). Il ritorno sui livelli precedenti la pandemia appare quindi lontano, in modo più evidente per le funzioni legate al tempo libero, ai trasporti e al turismo, per il quale un andamento meno disastroso ad agosto ha solo attenuato il calo pregresso.

A breve termine le prospettive continuano a essere molto incerte

Le prospettive a breve continuano a essere molto incerte, sia per i rischi di una recrudescenza della pandemia a livello mondiale sia per gli effetti sulle imprese e il lavoro. I modesti recuperi congiunturali rilevati a luglio sul versante dell’occupazione non possono far trascurare la progressiva riduzione di imprenditori nel settore dei servizi, sintomo della mancata riapertura di molte imprese, le cui conseguenze sul lavoro dipendente potrebbero diventare evidenti nei mesi autunnali, attenuando il recupero della domanda interna. Inoltre, permane la questione della ridotta mobilità internazionale, elemento che induce a guardare con prudenza alla possibilità di un completo recupero della filiera turistica, soprattutto per la componente extra-UE.

Per alcuni segmenti si comincia a intravedere il ritorno della domanda

Nel confronto con lo stesso mese del 2019 ad agosto 2020, per alcuni segmenti, concentrati prevalentemente tra i beni, si comincia a intravedere il ritorno della domanda in territorio positivo. Va anche sottolineato come il confronto su base annua sia stato, in alcuni casi, condizionato da fattori eccezionali quali la differente tempistica dello svolgimento dei tradizionali saldi. Per quanto riguarda, ad esempio, le autovetture, l’incremento a due cifre riflette, oltre alla preferenza delle famiglie verso forme di mobilità individuale, il massiccio ricorso agli incentivi. Non va trascurato anche il fatto che agosto è storicamente il mese con il più basso numero d’immatricolazioni, situazione che quest’anno, viste le particolari condizioni, si è modificata.

Le tendenze dei prezzi al consumo

Più lento e difficile risulta invece il recupero sul versante della domanda per i servizi (-23,3% nel confronto annuo). In particolare per i segmenti legati direttamente e indirettamente al turismo (trasporto aereo, musei, ecc.). Sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo, per il mese di settembre 2020 l’Indicatore Consumi Confcommercio stima una riduzione dello 0,2% in termini congiunturali. e dello 0,1% nel confronto con lo stesso mese del 2019.