I consumatori del 2021: è finita l’era dello shopping compulsivo

I tempi dello shopping compulsivo, narcisistico e consolatorio degli anni 2000 sono finiti da un pezzo. Le vendite online hanno rivoluzionato le modalità di acquisto, ma l’evoluzione delle coscienze di questi ultimi dieci mesi ha fatto anche di più, e lo shopping è diventato più responsabile. Questo è il parere degli analisti di Mintel nel Global Consumer Trends 2021, che anticipa le tendenze per i comportamenti di acquisto e il relativo impatto su mercati, brand e consumatori stessi.

“Cosa vogliono i consumatori, alla luce dell’imprevisto della pandemia che stanno vivendo? – si chiede Simon Moriarty, direttore di Mintel Trends, EMEA -. Le previsioni si adattano al momento storico che ci rende consumatori più fluidi, più adattivi e reattivi al cambiamento. Registriamo mutamenti sottili ma profondi nel pensiero dei consumatori e nelle risposte delle imprese”.

Nelle nuove priorità vince l’essenziale 

La ricerca del benessere si è acuita sotto la spinta della pandemia, ma attraverso processi nuovi che fanno i conti con un nuovo un senso di incertezza. E tra le nuove priorità ora vince l’essenziale: sul fronte dei consumi stiamo quindi facendo un passo indietro, abbracciando una mentalità di ‘scarsità’ che condurrà a monitorare più da vicino le spese evitando consumi eccessivi.

“I marchi – aggiungono gli analisti – dovrebbero sfruttare questa opportunità per diventare agenti di cambiamento positivo e per dimostrare di offrire un buon valore e risultati tangibili”.

Lo shopping si mescola con i principi etici

“Cresce la mentalità collettiva e l’interesse verso la comunità, anche nelle culture tradizionalmente individualistiche. Il sostegno e la difesa reciproci ora rientra nei comportamenti dei consumatori”, spiegano gli analisti. Comunità e appartenenza sono e saranno sempre più fondamentali per combattere la solitudine, e in questo vinceranno i brand in grado di celebrare il nuovo senso di comunità. Lo shopping si mescola quindi con i principi etici, e saranno premianti la dichiarazione dei comportamenti intrapresi in tutta la filiera produttiva, le scelte per la difesa dei lavoratori e dell’ambiente, e le sfide della sostenibilità. Insomma, si esige più trasparenza dai marchi, e il supporto delle comunità produttive rientrano fra le priorità dei consumatori. 

Vite virtuali e nuovi dilemmi digitali

Se già stiamo usando la tecnologia, nel 2021 lo faremo ancora di più, ad esempio pagando anche il caffè al bar con la carta di credito. E nonostante usiamo lo smartphone tutto il giorno abbiamo sempre più dubbi sull’uso dei device. La chiarezza e la garanzia di tutela dei dati sensibili sarà quindi la chiave del successo dei brand. “Il ruolo che l’intrattenimento digitale gioca nel promuovere la positività e connettere le persone è di particolare importanza – affermano gli autori. – La popolarità in rapida crescita dei giochi e degli eSport offre nuove opportunità per i brand di più campi, tramite collaborazioni per creare oggetti di gioco collezionabili, creando i propri giochi o abbinando prodotti da abbinare alle sessioni di gioco.”