In questi giorni si è parlato spesso di insetti quale elemento della dieta di tutti noi. In un momento in cui il numero di esseri umani sulla Terra aumenta esponenzialmente e al contempo le risorse naturali si riducono, diventa infatti essenziale essere pronti con un piano B. E gli insetti, presenti in grandissima quantità, potrebbero rivelarsi dei “super food” inaspettati. Ma come la mettiamo con l’approccio a un simile menù? Come lo vivrebbero i nostri connazionali? Tutto sommato, mica male. Stando a una recentissima indagine condotta da AstraRicerche su un campione di 834 italiani, tra i 18 e i 65 anni, poco meno di uno su tre è favorevole. Nel dettaglio, il 28,8% degli italiani mostra interesse per prodotti che contengono cannadibiolo (ben il 43% dei 18-24enni) e il 18,2% si dichiara interessato a provare prodotti in cui la carne sia sostituita, in tutto o in parte, dagli insetti, magari nella forma di farina (la percentuale sale al 25% tra i 18-24enni). Lo studio è stato presentato nell’ambito di ‘Trend Academy/See the Next’ della Camera di Commercio di Bari.
Il cibo della tradizione resta il preferito
Sebbene i nostri connazionali si dimostrino aperti alle novità, per quanto riguarda la tavola i piatti preferiti restano quelli legati alla tradizione, precisa ancora la ricerca. E questa convinzione riguarda anche i cibi del futuro: quello ideale sarà sempre connesso alla storia culinaria del nostro Paese (47,2% con percentuali più alte tra gli over 45). Tuttavia, non manca una buona fetta di popolazione che non storce il naso davanti alle novità, anzi: il 23,3% punta su cibi innovativi, fatti con ingredienti nuovi o poco utilizzati in Italia. Più aperti i giovani (18-24enni) tra i quali la percentuale sale al 32%.
Il valore della sostenibilità
Tra gli argomenti che vengano maggiormente citati spiccano la sostenibilità
ambientale e sociale, tanto che più di tre intervistati su quattro si
dichiarano disposti a spendere di più per un prodotto con garanzie di
sostenibilità certificate da enti autorevoli (in particolare tra i giovani).
L’apertura all’innovazione è evidente anche nell’ambito dei servizi legati al
settore alimentare: il 40,6% degli italiani gradisce l’idea di una Subscription
Box (consegna regolare, in abbonamento, di prodotti ordinati tramite
e-commerce) dedicata ai prodotti lattiero-caseari, in particolare se a proporla
è una singola marca del settore (piace l’idea al 57,2%, vorrebbe provarla il
54,3%). Nell’e-commerce per prodotti alimentari, sul podio delle preferenze al
primo posto gli italiani mettono i gruppi di produttori locali che si
riuniscono e fanno consegne di quello che producono (37%). Al secondo la spesa
online con una catena di supermercati (25,2%).