Turismo italiano in ripresa, e per gli stranieri il lifestyle batte il lusso

Lo ha scoperto un’indagine condotta da Enit: è lo stile italiano l’aspetto rimasto maggiormente impresso nei ricordi dei turisti stranieri che hanno visitato il nostro paese (43,4%), più delle bellezze naturalistiche e del patrimonio culturale (38,9% e 32,8%), e dei prodotti di lusso. Almeno il 20% di chi è stato in Italia negli ultimi 5 anni ci è stato almeno tre volte, e in Austria e in Svizzera lo affermano oltre il 30%.  Inoltre, il 37,7% degli intervistati ha intenzione di venire in Italia nel 2023, per un aumento pari a circa l’8% rispetto al dato dell’ultimo quinquennio. In base alle previsioni Enit, la platea dei turisti stranieri dovrebbe essere composta da spagnoli (14,6%), statunitensi (12,7%), svizzeri (12,3%) e austriaci (12,2%).

Gli austriaci scelgono il mare, gli spagnoli le città d’arte

Il picco di turisti dovrebbe coincidere con la stagione estiva, che dovrebbe ospitare circa la metà del flusso complessivo.
“Le destinazioni più scelte di gran lunga sono le località di mare (36,8%) e le città d’arte (31,7%) – spiega Sandro Pappalardo consigliere cda Enit -. Il 61,5% degli austriaci ha affermato di essere stato in una località balneare, dato che scende per svizzeri (46,8%) e tedeschi (41,8%). Sulle città d’arte invece, il dato più elevato appartiene agli spagnoli, il 73% dei quali ha scelto di visitare una città d’arte, così come i francesi (57,4%) e gli statunitensi (44,4%)”. 
Inoltre, riferisce Agi, il 35% circa di chi ha viaggiato in Italia ha speso fra 500 e 1500 euro. Lo studio Enit evidenza una tendenza degli statunitensi a spendere di più, mentre chi spende meno proviene da Francia e Austria.

Post-pandemia: più spazio alle piccole eccellenze del territorio

Nel 2022 il patrimonio naturalistico è la prima motivazione di vacanza, soppiantando il classico binomio Italia-arte, che ‘scende’ in seconda posizione. Il 18,1% degli italiani e il 22,4% degli stranieri si muove infatti per trascorrere una vacanza a contatto con la natura. 
“Il turismo post pandemico lascia più spazio alle piccole eccellenze del territorio, con gite ed escursioni alla scoperta di borghi e aree interne del Paese – spiega Roberto di Vincenzo, presidente Isnart -: un passo importante nell’obiettivo dell’ampliamento della stagione turistica destagionalizzazione e decongestione dei flussi. E le imprese che puntano su servizi di qualità sono premiate da una clientela più fedele”. 
Una ricerca di Isnart-Unioncamere rileva infatti che quasi un turista su 2 torna sul luogo di vacanza, e uno su 10 lo fa per alloggiare nella struttura di fiducia.

Nel 2022 la spesa cresce del +17,4%

Dalle ricerche condotte da Enit e Isnart-Unioncamere si evince quindi un quadro di generale ripresa del settore, che ha prodotto un impatto economico stimato complessivamente in 77 miliardi di euro, grazie alle spese sostenute da oltre 770 milioni di turisti, tra pernotti in strutture ricettive e alloggi in abitazioni private (seconde case, residenze di amici e parenti, appartamenti e camere in affitto). Rispetto al 2021, la crescita è del +16,7% per le presenze e del +17,4% per la spesa.